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Benedetto Lavino eletto presidente di Cosmetica Italia fino al 2024

Passaggio di testimone alla guida di Cosmetica Italia, l’associazione nazionale delle imprese cosmetiche fino al 2024 . Al suo vertice c’è Benedetto Lavino che prende il posto, fino al 2024 di Renato Ancorotti che ha interrotto il suo secondo mandato  a seguito della sua candidatura al Senato alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 ed essere successivamente stato eletto senatore. Il nuovo presidente Lavino sarà affiancato nel suo mandato da quattro vicepresidenti: Filippo De Caterina (L’Oréal), Fabio Franchina (Framesi), Filippo Manucci (Intercos Group) e Ambra Martone (ICR Industrie Cosmetiche Riunite) già presidente di Accademia del Profumo.

Il settore cosmetico in tempi di pandemia. Analisi e previsioni

La pandemia quanto ha davvero impattato sull’industria cosmetica? Se lo è chiesto Cosmetica Italia che come ogni anno realizza la fotografia, studia i cambiamenti dei consumi, dei numeri della cosmetica e traccia previsioni.

Il settore cosmetico, nonostante gli scossoni, ha retto molto bene grazie alla naturale e profonda inclinazione e capacità di resilienza e anticiclicità che ha portato inaspettate evoluzioni.

 

I primi numeri del settore cosmetico nel 2020

Non possono che avere un segno negativo i dati che vedono il fatturato globale toccare 10,5 miliardi (-13% rispetto al 2019). Il mercato interno si attesta sul – 10% e le esportazioni, invece, arrivano a toccare -16,7%.

Il canale acconciatura vede -28, 5% ed quello dell’ estetica tocca il -30,5% . Il lockdown da marzo al 18 maggio 2020 e la nuova chiusura in zona rossa hanno sottoposto a dura prova le categorie.

Capitolo a parte: e-commerce

Lo stare ha casa forzato, la chiusura di tantissimi negozi in zona rossa hanno incentivato all’acquisto  on line che arriva a +42 rispetto al 2019.

Trasformazione dei consumi

Il primo segnale incoraggiante è che nel 2020 i consumi di prodotti per l’igiene (corpo/orale)
e la cura dei capelli sono cresciuti, in calo invece la profumeria alcolica e il make-up. A parte i cali, la pandemia ha proprio cambiato i consumi che vanno segnalati a oltre un anno dallo scoppio della pandemia. Le trasformazioni, legate non solo alle differenti restrizioni, sono dovute anche all’attitudine da parte dei consumatori verso nuove modalità e abitudini di acquisto.

I consumi di cosmetici hanno registrato un andamento negativo trasversale, ad eccezione delle famiglie di prodotto che hanno caratterizzato, e stanno contraddistinguendo, l’attraversamento della crisi da Covid-19: si tratta dei prodotti legati all’igiene corpo (+6,3%), alla cura dei capelli (+3,9%) e all’igiene orale (+1,4%). In particolare, gli andamenti più significativi in termini di crescita sono emersi tra saponi liquidi (+35%), coloranti e spume coloranti per capelli (+30,4%) e prodotti depilatori (+5,3%). Complici i condizionamenti nella socialità e nelle abitudini legate alla vita professionale e personale, i cali più importanti si sono riscontrati invece nella categoria della profumeria alcolica (-21,5%) e nelle diverse tipologie di make-up; particolarmente significative sono le performance negative di correttori guance, fard e terre (-28,7%), fondotinta e creme colorate (-29%) e rossetti e lucidalabbra (-35,8%).

Duplice previsione per il 2021

«Delineando uno scenario per quest’anno al momento possiamo ipotizzare due differenti curve di andamento: una
ottimistica e una pessimistica, ovviamente legate all’evoluzione della pandemia. Lo scenario più ottimistico propone una crescita, a fine 2021, di quasi nove punti percentuali, mentre lo scenario più pessimistico
evidenzia una più rallentata crescita di poco superiore ai cinque punti percentuali – evidenzia Gian Andrea Positano, responsabile Centro studi di Cosmetica Italia – L’indagine flash sul sell-in nei primi tre
mesi 2021 ricalca lo schema della medesima analisi proposta per tutto il 2020, confermando la evidente ripresa, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, anche se i livelli di crescita fanno supporre un
ritorno ai valori pre-crisi non prima del 2022».

 

Ipotesi di chiusura degli acconciatori in zona rossa, tutta la preoccupazione della categoria e di Cosmetica Italia

Mario Draghi, presidente del consiglio

Nuove tensioni per la categoria degli acconciatori. L’ipotesi che si ventila dalle indiscrezioni della bozza del nuovo e primo DPCM di Draghi vede la chiusura dei parrucchieri in zona rossa. Cosmetica Italia, Associazione nazionale imprese cosmetiche, esprime forte preoccupazione per l’ipotesi di una nuova chiusura dei saloni di acconciatura. Infatti secondo la bozza del nuovo DPCM che sta circolando in queste ore la misura è inclusa tra i nuovi provvedimenti in fase di valutazione da parte del Governo per limitare il diffondersi del contagio.

Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia

«Con sorpresa – commenta Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia – apprendiamo l’intenzione di compiere un passo indietro rispetto alla decisione che ha portato, il 18 maggio del 2020, a riaprire i saloni di acconciatura e i centri estetici. Questi esercizi, infatti, sono stati considerati sicuri in quanto non presentano rischi di assembramento grazie al contingentamento degli ingressi, fissati su appuntamento, e all’implementazione dei severi protocolli e delle misure igienico-sanitarie anti-contagio, a completamento di altrettanto rigorose norme già abitualmente applicate a tutela della salute e della sicurezza di operatori e di clienti. Auspichiamo quindi un ripensamento del Governo in vista della stesura del testo definitivo del DPCM che entrerà in vigore il prossimo 6 marzo.

Cosmetica Italia: analisi del mercato cosmetico durante la pandemia

È chiaro che la grave pandemia del Covid-19 ha portato gravi conseguenze ed effetti negativi  anche sull’intera industria cosmetica italiana. Cosmetica Italia, nella sua annuale analisi congiunturale, illustra le pesanti difficoltà delle imprese italiane sia mercato interno ed estero sia sulla chiusura del secondo semestre 2020 e le previsioni per il primo semestre del 2021. Inoltre, nella ricerca viene evidenziato come il mercato abbia subito notevoli trasformazioni, legate non alle disposizioni conseguenti il lockdown, ma anche alle nuove attitudini dei consumatori orientati a  nuove modalità di acquisto.

I dati preconsuntivi sulla chiusura del 2020 sottolineano la contrazione del fatturato globale del settore cosmetico del 12,8%, per un valore prossimo ai 10,5 miliardi di euro. A condizionare questa situazione contribuisce molto il calo delle esportazioni, -16,5%, con un valore di poco oltre i 4,1 miliardi di euro. L’export rimane, tuttavia, un fattore rilevante di competitività, pensando che nel 2019 l’Italia della cosmetica aveva segnato una bilancia dei pagamenti attiva per oltre 3 miliardi di euro.

La cosmetica cresce nonostante lo scenario mondiale

Il settore cosmetico conferma la sua tenuta nonostante le incertezze nazionali e internazionali. Il fatturato del settore cosmetico raggiunge gli 11,9 miliardi in crescita anche la spesa degli italiani (+2%)

Ad attestarlo sono le rilevazioni congiunturali a cura del centro studi di Cosmetica Italia che presentano i dati preconsuntivi 2019 e le previsioni per i primi sei mesi 2020.

Le esportazioni, seppur in rallentamento,  mostrano la propria dinamicità con un valore di 5 miliardi di euro (+2,9% rispetto al 2018) e incidono positivamente sulla bilancia commerciale che si avvicina ai 2,9 miliardi di euro (+5,5% rispetto al 2018). 

«Nel panorama manifatturiero l’industria cosmetica italiana esercita un forte richiamo sui mercati internazionali collocandosi, nel confronto con settori contigui, solo dopo vino e moda per i valori del saldo commerciale – ha dichiarato il presidente di Cosmetica Italia, Renato Ancorotti».

Positive le performance anche sul fronte del mercato interno: i preconsuntivi 2019 registrano una crescita del 2% della spesa degli italiani per un valore di oltre 10,3 miliardi di euro con analoghe previsioni per il 2020.

È significativo il contributo dei canali professionali che mostrano una tenuta dei consumi: l’acconciatura professionale segnala infatti un +2% rispetto al 2018, mentre i centri estetici registrano un +0,9%. Un andamento positivo contraddistingue anche profumeria (+2%) e farmacia (+1,8%), rispettivamente secondo e terzo canale per la vendita di cosmetici in Italia; il mass market, che invece rappresenta oltre il 40% della distribuzione, indica una chiusura 2019 a +0,6%.

ACCONCIATURA PROFESSIONALE

Alla fine del 2019 e nelle previsioni per il primo semestre 2020 si conferma la tenuta dei consumi, sia dei servizi che della rivendita, nei saloni di acconciatura. Come anticipato, le rilevazioni evidenziano andamenti differenti a seconda delle aziende e del mercato di riferimento nel settore professionale. A ritmi sostenuti, dopo la staticità degli esercizi precedenti, si conferma la crescita, 2%, alla fine del 2019, con un valore del mercato prossimo ai 590 milioni di euro. Anche per i primi mesi del 2020 si stimano andamenti in significativa tenuta, grazie al lento ma significativo ritorno delle frequentazioni. Da parte delle imprese si confermano gli investimenti su nuove coniugazioni di prodotto, sulla formazione specifica e sulla distribuzione capillare. Considerando i prodotti, si registra la tenuta del colore e il calo del finishing, mentre risultano stabili i prodotti per il trattamento. Interessante il nuovo fenomeno delle vendite online di prodotti specifici da parte di alcuni saloni.

Per il resto l’attenzione verso i cosmetici a connotazione naturale determina il +1,4% segnalato dal canale erboristeria per fine 2019, mentre le dinamiche in continuo divenire dell’e-commerce generano ancora una volta trend superiori agli altri canali (+22% per fine 2019). Le vendite dirette risentono, al contrario, dello spostamento verso forme di distribuzione più innovative e registrano un andamento statico a fine 2019.

Infine, il contoterzismo che, ponendosi trasversalmente rispetto ai canali consente di comprenderne l’evoluzione nel medio-lungo termine, segnala a fine anno una crescita del +3,5%.

«Assistiamo a una crescente contaminazione tra canali classici e nuove forme di distribuzione che raccolgono il consenso dei consumatori – ha commentato il responsabile del Centro Studi di Cosmetica Italia, Gian Andrea Positano – L’omnicanalità spinge le imprese a rivedere le proprie strategie, creando nuove forme di disintermediazione».

Cosmoprof Asia 2018: edizione da record

Cosmoprof Asia 2018 che si svolge ad Hong Kong è un’edizione da record. Il principale evento B2B per l’industria cosmetica nella regione Asia-Pacifico porta 3.030 espositori provenienti da 53 Paesi e regioni, coprendo un’area espositiva di 113.800 mq. Si prevede che 83.000 operatori professionali saranno presenti durante i quattro giorni di manifestazione. Dal 13 al 15 novembre, Cosmopack Asia all’AsiaWorld-Expo (AWE) ospita gli espositori della filiera produttiva: leader nelle materie prime e ingredienti, macchinari e automazione, imballaggio primario e secondario, contoterzismo e private label. Dal 14 al 16 novembre, Cosmoprof Asia presso l’Hong Kong Convention & Exhibition Centre (HKCEC) accende i riflettori sul prodotto finito, per tutti i principali settori cosmetici: profumeria e cosmesi, estetica e spa, capelli, unghie e accessori, naturale e organico.

 


Il mondo della cosmesi volge lo sguardo a Oriente pronto a cogliere gli ultimi trend beauty e importanti occasioni di business. Grazie al consolidato format “1 Fair 2 Venues” si rinnova infatti l’appuntamento a Hong Kong con Cosmoprof Asia, coniugazione asiatica di Cosmoprof che accoglie le imprese di prodotto finito (Hong Kong Convention and Exhibition Centre – dal 14 al 16 novembre) e Cosmopack Asia, declinazione asiatica di Cosmopack riservata alla filiera produttiva (Asia World Expo – dal 13 al 15 novembre).   L’interesse delle aziende cosmetiche italiane verso questo evento fieristico, il più importante nell’area Asia-Pacifico, è molto alto: oltre 100 aziende del Bel Paese, di cui circa la metà associate a Cosmetica Italia, hanno confermato la propria presenza all’edizione 2018. L’Associazione nazionale delle imprese cosmetiche promuove una Collettiva Italia composta da 36 aziende (hall 1E, 3G e 5G dell’HKCEC e hall 6 dell’AWE) e investe concretamente in azioni di promozione, comunicazione e immagine per il made in Italy.   A Hong Kong sarà inoltre firmato un Memorandum of Understanding tra Cosmetica Italia e China Beautèville: l’accordo ha lo scopo di formalizzare una collaborazione volta a favorire lo scambio di informazioni sul settore cosmetico, le disposizioni regolamentari e le tendenze del mercato.   Non è nuova l’attenzione dell’industria cosmetica italiana verso i processi di internazionalizzazione. Anche nel 2017 le esportazioni hanno registrato un andamento in crescita (+7,1%) per un valore di 4.617 milioni di euro.           Considerando la sola area asiatica, Hong Kong è la prima destinazione dell’export cosmetico italiano con un valore di 199 milioni di euro e un significativo trend positivo di 27,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente. In particolare, la categoria dei prodotti per il viso e il corpo rappresenta circa la metà dei cosmetici italiani esportati a Hong Kong per un valore di quasi 99 milioni di euro (+26% rispetto al 2016); segue la profumeria alcolica che con un valore prossimo ai 76 milioni di euro ricopre il 38,1% delle esportazioni italiane verso questo mercato. In terza posizione si collocano i prodotti per capelli che, pur con un valore più contenuto (8,9 milioni di euro), segnalano una vivace dinamica di crescita (+76%).   «A Hong Kong, nonostante un mercato interno pressoché stabile, la domanda di cosmetici prodotti da aziende italiane continua a crescere in maniera consistente – ha commentato il presidente di Cosmetica Italia, Renato Ancorotti – Qui, come nel resto del mondo, viene riconosciuta l’unicità dell’offerta italiana in grado di proporre una combinazione perfetta tra qualità, sicurezza, innovazione e servizio. A Cosmoprof Asia le nostre aziende ne daranno testimonianza rappresentando le diverse sfaccettature del settore, dalla filiera al prodotto finito».   Il fatturato dell’industria cosmetica in Italia nel 2017 ha sfiorato gli 11 miliardi di euro. Il ruolo dei mercati esteri resta fondamentale: il trend positivo delle esportazioni ha generato un saldo commerciale attivo di oltre 2,5 miliardi di euro. L’intera filiera cosmetica allargata, dagli ingredienti ai macchinari, passando per l’imballaggio fino al prodotto finito, ha superato i 15.600 milioni di euro.

“Cosmoprof Asia è da 23 anni il palcoscenico ideale per le aziende interessate a sviluppare il proprio business nel continente asiatico – dichiara Antonio Bruzzone, Direttore Generale di BolognaFiere – L’evento, parte del network internazionale di Cosmoprof Worldwide, che da Bologna a Las Vegas, da Hong Kong a Mumbai coinvolge oltre 370.000 operatori internazionali e più di 7.000 aziende leader dell’industria cosmetica, è diventato un appuntamento irrinunciabile per gli operatori del settore, come dimostrato dai risultati raggiunti quest’anno”.

Cosmetica Italia: Assemblea pubblica 2018

Il giorno 21 giugno 2018 a Palazzo Visconti l’assemblea pubblica “Banca e Finanza”: una strategia attiva di sviluppo per le imprese cosmetiche.

Renato Ancorotti eletto come Presidente Cosmetica Italia.

Cosmetica Italia incontra il mondo politico e le istituzioni

L’incontro, moderato da Cesara Buonamici, vicedirettore Tg5, ha messo
in luce il valore del settore e il prestigio della cosmesi made in Italy nel mondo

Presso la sala Nilde Iotti di Palazzo Theodoli Bianchelli, Camera dei Deputati, Cosmetica Italia, l’associazione nazionale delle imprese cosmetiche (fondata il 6 novembre del 1967 con il nome di Unipro) ha incontrato alcuni rappresentanti del mondo politico e delle istituzioni, in occasione del proprio 50esimo anniversario.

Fabio Rossello, presidente di Cosmetica Italia, ha aperto l’evento.

«La cosmesi da sempre si distingue come elemento unificante e universale, capace di andare oltre luoghi, culture ed epoche differenti – ha raccontato Fabio Rossello Gli usi e i gesti legati ai cosmetici appaiono infatti molto simili, tanto da rendere la cosmesi un’arte della cultura umana, tra benessere e cura di sé. Quest’anno all’insegna del motto “Lasciamo il segno”, il messaggio che abbiamo voluto trasmettere è quello dell’uso indispensabile di prodotti cosmetici nella vita di ciascuno, come preziosi alleati del benessere quotidiano degli individui.»

È stata poi la volta di Nadio Delai, sociologo, presidente di Ermeneia, che ha mostrato alcuni dati sul settore, riconfermandone la tendenza aciclica e resiliente, insieme all’attenzione nei confronti del consumatore.

Nonostante la crisi che negli ultimi anni ha colpito l’economia mondiale, infatti, la cosmesi italiana continua a godere di ottima salute, con un fatturato previsto per il 2017 vicino agli 11 miliardi di euro, che salgono a 15 se si considera l’intera filiera. Ottimo anche il fattore occupazione: in Italia la cosmesi impiega 35.000 addetti diretti, che arrivano a 200.000 con l’indotto.

“Il settore vive come caratteristica distintiva una relazione speculare tra produzione, commercializzazione e cliente attraverso un flusso significativo di relazioni a due vie – ha precisato Nadio Delai Tale caratteristica risulta strettamente legata alla tipologia di prodotto, la quale richiede che il mondo dell’industria cosmetica viva pelle a pelle con il consumatore, sia in senso reale, che in senso metafisico. La conseguenza è che l’industria risulta straordinariamente sensibile al cliente e ai relativi bisogni, attese e mutamenti di stili di vita.»

A seguire è intervenuto Luigi Contu, direttore ANSA, che ha presentato L’Italia allo specchio. Volti gesti e storie dei nostri 50 anni, il volume realizzato dall’associazione nazionale delle imprese cosmetiche, in collaborazione con la prima agenzia di stampa italiana, per raccontare la storia del nostro paese negli ultimi 50 anni attraverso libri, film, icone, eventi di cronaca e fotografie storiche, con un occhio di riguardo per la bellezza e il benessere.

«Negli ultimi 50 anni è cambiato radicalmente il modo in cui l’ANSA scrive di bellezza – ha chiarito Luigi Contu Negli anni ’80 era fondamentalmente circoscritto all’estetica, oggi significa molte altre cose. L’ANSA ne racconta gli aspetti economici, d’impresa, i mix frequenti con la moda e l’intrattenimento. E, inoltre, scrivere di bellezza, che come la moda è specchio della nostra società, significa oggi anche raccontare l’evoluzione delle dinamiche sociali, il rapporto tra uomini e donne, persino l’identità sessuale, considerando che in questa epoca fluida anche il make-up incrocia i generi e li supera.»

Nella seconda parte del pomeriggio ha avuto luogo una tavola rotonda, sempre condotta da Cesara Buonamici, che ha visto come protagonisti Fabio Rossello, Presidente Cosmetica Italia, Antonio Bruzzone, Direttore Generale BolognaFiere – Cosmoprof, e Raffaello Vignali, Segretario di presidenza alla Camera e Capogruppo AP in Commissione attività produttive.

Il confronto ha rappresentato l’occasione per un approfondimento sull’evoluzione del settore cosmetico e della sua associazione di riferimento dagli anni ’60 a oggi, sulla leadership mondiale dell’Italia nel sistema fieristico della bellezza, grazie a Cosmoprof Worldwide Bologna, ma anche sul valore economico del settore e sull’importanza fondamentale della tutela della salute dei consumatori e della sicurezza dei prodotti nei processi di produzione e distribuzione dei cosmetici.

«Cosmprof ha saputo esportare il suo format da Bologna a Hong Kong e Las Vegas. – ha chiarito Antonio Bruzzone La manifestazione si è affermata come fiera leader nel settore della bellezza, favorendo l’internazionalizzazione delle imprese cosmetiche italiane. Il supporto delle istituzioni resta un elemento fondamentale per il successo della fiera e dell’intero settore che rappresenta.»

“Con la sua eccellenza e la sua crescita costante e anticiclica, quantificabile oggi in ben 15 miliardi di euro, la filiera cosmetica italiana si conferma un importantissimo tassello del made in Italy – ha commentato Raffaello Vignali Un settore, quello della cosmetica, che nel corso degli anni ha saputo innovare e qualificarsi competendo a livello internazionale e trainare la nostra economia facendo ricerca e sviluppo e creando occupazione specializzata, in particolar modo femminile. Un mercato che ha non solo un valore economico ma anche sociale, perché il beauty è sempre più spesso sinonimo di benessere per una platea consapevole del valore della cura della persona e delle scelte di qualità. Una grande realtà, quindi, che Cosmetica Italia interpreta e promuove da tanti anni nel segno di una strategia chiaramente vincente, un’eccellenza del Paese che è certamente necessario sostenere

In conclusione all’evento sono intervenuti Marcella Marletta, Direttore Generale della Direzione Generale dei Dispositivi Medici e del Servizio Farmaceutico del Ministero della Salute e Ivan Scalfarotto, Sottosegretario allo Sviluppo Economico.

«Cosmetica Italia ancora una volta si presenta con il segno più – ha detto Marcella Marletta – Il settore cosmetico si conferma come un’eccellenza, anche dal punto di vista della salute. Il binomio fondamentale per i cosmetici è lo stesso dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: salute e benessere. Abbiamo sempre lavorato insieme alle imprese cosmetiche con grande correttezza e stima reciproca, parlando non solo di innovazione ed efficacia, ma soprattutto di sicurezza.»

«Il settore della cosmesi, che a me piace pensare strettamente connesso con il mondo della moda e più in generale di quello della bellezza made in Italy, è di una potenza evocativa straordinaria e rappresenta perfettamente l’immagine dell’Italia che il mondo ha: eccellenza e ricercatezza – ha concluso Ivan Scalfarotto I numeri che riguardano l’export ne sono un esempio. I nostri imprenditori firmano prodotti diventati veri e propri oggetti di desiderio all’estero: ecco perché comprare italiano significa acquistare un’esperienza: dal total look al make-up. L’export è ciò che ha tenuto in piedi questo paese, anche nei momenti di crisi: l’internazionalizzazione è la nostra carta vincente.»

Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che non ha potuto presenziare all’evento, ha dichiarato: «Desidero esprimere il mio apprezzamento per la professionalità e l’impegno mostrati dai protagonisti di questa giornata e di questi anni, in un settore di indiscusso valore economico e sociale, nonché di particolare rilevanza per la salute. Sono, infatti, fermamente convinta del ruolo che la cosmesi svolge per il miglioramento della qualità della vita,attraverso la ricerca costante del benessere personale.»