La cosmetica cresce nonostante lo scenario mondiale

Il settore cosmetico conferma la sua tenuta nonostante le incertezze nazionali e internazionali. Il fatturato del settore cosmetico raggiunge gli 11,9 miliardi in crescita anche la spesa degli italiani (+2%)

Ad attestarlo sono le rilevazioni congiunturali a cura del centro studi di Cosmetica Italia che presentano i dati preconsuntivi 2019 e le previsioni per i primi sei mesi 2020.

Le esportazioni, seppur in rallentamento,  mostrano la propria dinamicità con un valore di 5 miliardi di euro (+2,9% rispetto al 2018) e incidono positivamente sulla bilancia commerciale che si avvicina ai 2,9 miliardi di euro (+5,5% rispetto al 2018). 

«Nel panorama manifatturiero l’industria cosmetica italiana esercita un forte richiamo sui mercati internazionali collocandosi, nel confronto con settori contigui, solo dopo vino e moda per i valori del saldo commerciale – ha dichiarato il presidente di Cosmetica Italia, Renato Ancorotti».

Positive le performance anche sul fronte del mercato interno: i preconsuntivi 2019 registrano una crescita del 2% della spesa degli italiani per un valore di oltre 10,3 miliardi di euro con analoghe previsioni per il 2020.

È significativo il contributo dei canali professionali che mostrano una tenuta dei consumi: l’acconciatura professionale segnala infatti un +2% rispetto al 2018, mentre i centri estetici registrano un +0,9%. Un andamento positivo contraddistingue anche profumeria (+2%) e farmacia (+1,8%), rispettivamente secondo e terzo canale per la vendita di cosmetici in Italia; il mass market, che invece rappresenta oltre il 40% della distribuzione, indica una chiusura 2019 a +0,6%.

ACCONCIATURA PROFESSIONALE

Alla fine del 2019 e nelle previsioni per il primo semestre 2020 si conferma la tenuta dei consumi, sia dei servizi che della rivendita, nei saloni di acconciatura. Come anticipato, le rilevazioni evidenziano andamenti differenti a seconda delle aziende e del mercato di riferimento nel settore professionale. A ritmi sostenuti, dopo la staticità degli esercizi precedenti, si conferma la crescita, 2%, alla fine del 2019, con un valore del mercato prossimo ai 590 milioni di euro. Anche per i primi mesi del 2020 si stimano andamenti in significativa tenuta, grazie al lento ma significativo ritorno delle frequentazioni. Da parte delle imprese si confermano gli investimenti su nuove coniugazioni di prodotto, sulla formazione specifica e sulla distribuzione capillare. Considerando i prodotti, si registra la tenuta del colore e il calo del finishing, mentre risultano stabili i prodotti per il trattamento. Interessante il nuovo fenomeno delle vendite online di prodotti specifici da parte di alcuni saloni.

Per il resto l’attenzione verso i cosmetici a connotazione naturale determina il +1,4% segnalato dal canale erboristeria per fine 2019, mentre le dinamiche in continuo divenire dell’e-commerce generano ancora una volta trend superiori agli altri canali (+22% per fine 2019). Le vendite dirette risentono, al contrario, dello spostamento verso forme di distribuzione più innovative e registrano un andamento statico a fine 2019.

Infine, il contoterzismo che, ponendosi trasversalmente rispetto ai canali consente di comprenderne l’evoluzione nel medio-lungo termine, segnala a fine anno una crescita del +3,5%.

«Assistiamo a una crescente contaminazione tra canali classici e nuove forme di distribuzione che raccolgono il consenso dei consumatori – ha commentato il responsabile del Centro Studi di Cosmetica Italia, Gian Andrea Positano – L’omnicanalità spinge le imprese a rivedere le proprie strategie, creando nuove forme di disintermediazione».

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